trota marmoratatrota marmorata catturata a spinning sul fiume Ledra in zona no-kill

L’ apertura della pesca è uno dei momenti più attesi nel calendario dei pescasportivi. Brutti ceffi di ogni tipo armati fino ai denti, vestiti in mimetica degna di un incursore affrontano di nuovo, dopo 6 mesi di fermo pesca, il loro habitat naturale.
La scelta dello spot è determinata da molti fattori, semine di pollame in primis per qualcuno, possibilità di griglia con birra e rutto libero per altri. Da qualche anno però in Friuli l’ apertura è più un momento conviviale che alieutico causa il fallimento dichiarato su tutti i quotidiani della gestione dell’ Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia che è stato giustamente chiuso per non aver trovato il modo di intercettare i bisogni dei pescatori moderni della Regione.

Ma la Gudoterror che di semine non vive e non sopporta più il business della trota pollo e il qualunquismo o l’ estremismo della comunicazione online e offline dedicato, ha deciso quest’ anno di pescare in una cornice diversa dal solito. In quella che riteniamo sia l’ unica via per tentare di far recuperare dignità alla pesca nella nostra regione. Il No Kill !
Abbiamo quindi deciso di passare l’ apertura sul Ledra nel nokill di Buia, perchè nokill in tutta Italia vuol dire abbondanza di pesce.

Il Ledra è un corso d’ acqua caratterizzato da un alveo eterogeneo. Un corso d’ acqua medio veloce, acqua pulita, trasparente e ben ossigenata, un fondale che varia da pochi cm a qualche metro nelle buche più profonde lo rende un habitat decisamente favorevole ai salmonidi.

trota marmorata
trota marmorata catturata a spinning sul fiume Ledra in zona no-kill

Di pesci però non ne abbiamo visti tanti. Abbiamo catturato due piccole marmorate che non superavano i 35/40 cm, qualche inseguimento fino nel sotto riva e molti artificiali incastrati nei rami perchè le sponde sono decisamente selvatiche.
Le marmorate che abbiamo catturato e rilasciato, senza manipolarle troppo e con molta delicatezza, non erano propriamente dei bei pesci selvatici, pinne atrofiche, muscolatura minima e combattimenti farseschi. Niente a che vedere quindi con quello che in tutta Italia troviamo solitamente nei nokill.

Tecniche artificiali, mosca e spinning, fatti con consapevolezza, permettono infatti ai nostri amici salmonidi di sopportare la pressione di pesca mantenendo buone popolazioni stabili. In Friuli però la semantica è sempre diversa forse perché il friulano è davvero una lingua a parte e qui nokill significa solamente “Forse qui hai la speranza di trovare un pesce” a differenza dei tratti in libera o negli rps, a parte forse qualche piccolo feudo gestito da associazioni lungimiranti.

trota marmorata
trota marmorata catturata a spinning sul fiume Ledra in zona no-kill

La nostra apertura si chiude quindi con un augurio sincero. Un augurio al nuovo Ente Tutela Patrimonio Ittico che da quest’ anno sarà chiamato a rispondere alle “macerie” ereditate dalla gestione precedente. Noi speriamo che sia capace di scelte forti, anche impopolari, per ridare vita e lustro a quella che molti anni fa era un esempio per le altre regioni.

Nel nostro piccolo vogliamo dare alcuni consigli, alcuni spunti su cui ragionare, senza pretendere di avere ragione o di essere nel giusto, semplicemente in base alla nostra esperienza queste sono alcune azioni che PER NOI dovrebbero essere poste in agenda, poi ovviamente che ognuno faccia come meglio crede:

qualità dell’ acqua e garanzia corso minimo. Senza acqua tutti gli altri discorsi sono superflui. I principali corsi d’ acqua della regione (Isonzo e Tagliamento) sono per molti mesi all’ asciutto. Nei mesi estivi poi la questione si complica perché accanto alla scarsità di acqua c’è anche una proliferazione devastante di alghe sospese che abbassano ancora di più il livello di ossigeno dell’ acqua e intasano l’ apparato respiratorio dei pesci più delicati come temoli e trote marmorate.

qualità delle immissioni sia di novellame che di scatole vibert. Perché rilasciare polli da 40 cm pronto pesca è stato storicamente dimostrato che non è una soluzione a lungo termine. Costi troppo alti, periodi di maturazione lunghi e complessi. Senza contare che per scelte passate vige il DIVIETO della UE di seminare materiale alloctono (fario e iridee). Ogni immissione  dovrà essere inclusa in un piano strategico generale che richiede uno studio preventivo accurato sulle condizioni delle acque e sulle possibilità di vita dei pesci liberati.

– istituzione di POCHE zone turistiche con pronto pesca per gli amanti del genere previo pagamento di un permesso aggiuntivo giornaliero, come in tutto il resto d’ Italia. Con 60 € l’ anno non si può pretendere un apporto di pronto pesca per tutto l’ arco dell’ anno. In più vige sempre il divieto di immettere in zone “libere” materiale alloctono che sinceramente dubito possa essere derogato. Fino ad oggi tutte le richieste di varie regioni (Veneto, Marche, lo stesso Friuli, ecc.) sono state tutte bocciate. Non si possono chiedere contributi per salvaguardare la marmorata in acque pregiate e poi chiedere di immettere fario o iridee.

– ripristino dell’ esame per ottenere la licenza. Perché solo attraverso la formazione e lo studio di può ottenere consapevolezza. Inutile dare la colpa del calo della richiesta di licenze annua al superamento di un esame che non dovrebbe essere messo in discussione. E’ chiaro, almeno per noi, che il problema deve essere cercato in ben altre sedi. Il mercato si basa sulla domanda e sull’ offerta. Se l’ offerta è scadente la domanda sarà minima o nulla, non ci vuole un genio, solo buonsenso e realismo.

– aumento del costo della licenza a favore unicamente di un maggiore investimento e inasprimento dei controlli. In tutto il giorno dell’ apertura non abbiamo visto un controllo, anzi a dirla tutta, sono anni che non vediamo controlli se non qualche sporadico contatto in Lisert durante l’ autunno.

– dichiarazione di guerra a cormorani. Sono dannosi, distruggono quanto di buono viene fatto, non hanno predatori naturali, sono un problema da risolvere.

– comunicazione. Siamo nell’ era della comunicazione. I pescatori sanno tutto di quello che succede e lo sanno in tempo reale. Inutile pensare di nascondere la spazzatura sotto il tappeto, non funziona più. Lasciate perdere (a livello comunicativo) gamberi rossi e progetti europei e parlate ai pescatori di come state gestendo la pesca e i pesci.

– ultimo consiglio, ma non in importanza. Vi preghiamo con tutto il cuore di rendervi conto che non esistono solo le trote nei nostri fiumi. Bella la marmorata, ok il pronto pesca turistico in canali artificiali, poi però basta. Iniziamo a parlare anche di altri pesci che popolavano la nostra regione come ad esempio lucci e tinche per i quali è doveroso un ripristino integrale del divieto di trattenuta almeno finché i numeri non saranno di nuovo sopra il livello di guardia.

Ad ogni modo, tanto per non fare i soliti modaioli che speculano sul preciso momento storico, tutte queste cose le dicevamo già anni fa, in questo video che è uno dei primi realizzati dalla Gudoterror sulla pesca alla marmorata nel nostro bel Fiume Isonzo.

In questo video invece vi faremo vedere l’ unica ricetta di cucina sostenibile con le marmorate (da non perdere!)

Queste nostre proposte non sono frutto di voli pindarici ma rappresentano il lavoro svolto da altre regioni che hanno saputo trovare nel pescaturismo nuova linfa vitale per far ripartire una macchina stantia relativa all’ incoming turistico creando indotto e opportunità di lavoro a 360°.

In bocca al lupo quindi ETPI, noi vigileremo e monitoreremo il vostro lavoro, perchè il fiume è la nostra vita, il nostro lavoro e il nostro futuro e non mancheremo di portare a conoscenza di tutti con ogni mezzo a nostra disposizione, tra giornali, riviste e canali televisivi quando di buono saprete realizzare ma anche quello che non andrà bene.

Ricordatevi di iscrivervi al nostro gruppo per continuare a vedere i nostri post e i nostri canali social:

Gruppo Facebook (NUOVO): https://www.facebook.com/groups/gudogruppo/
Facebook: https://www.facebook.com/gudoterrorfishingteam/
Youtube: https://www.youtube.com/c/PescareinFriuliconlaGudoterror
Instagram: https://www.instagram.com/gudoterror/
SKY: Pesca TV (can. 236)

AVVERTENZE:
Testo e foto: Alex Puntin
Testi e immagini  sono sotto Copyright © 2018 della Gudoterror TV Fishing Entertainment e sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione. Possono essere condivisi nei principali canali social senza nessuna limitazione a patto di citarne la fonte. Si dichiara, ai sensi della legge del 7 Marzo 2001 n. 62 che questo sito non rientra nella categoria di “Informazione periodica” in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari

4 pensiero su “Apertura della pesca 2018 in Friuli Venezia Giulia”
  1. Il panorama friulano è sicuramente triste…ma non tanto quanto dipinto da voi in questo articolo. Io pesco in Friuli tutta la stagione….E, a parte qualche raro casi, di trote pollo non ne vedo…certo che ogni mia uscita è composta oltre che dalla pesca da una sana scarpinata in montagna, rilegata da stupendi pesci selvatici, sicuramente non enormi ma vitali e “salvadis” come si dice da queste parti. Nel fiume di cui parlate non ci pesco mai, e lo faccio proprio perché i pollici con le pinne li lascio ai polli con due gambe😂 volete pesce selvatico? Non meno di dieci guadinate in un giorno? Contattatemi! Marmorate, fario o temoli….Sarà mia premura farvi scoprire il vero Friuli….Non prima di avervi bendato durante il tragitto😂Scherzi a parte, contattatemi: vi farò vedere un Friuli selvaggio che ancora per fortuna esiste!

    1. ciao Francesco, siamo pronti per essere bendati e portati a pesca 🙂 Scherzi a parte, anche noi andiamo ogni tanto a farci scarpinate colossali. Abbiamo pescato sullo Slizza, a Tramonti, in zona Tarvisio, e sono convinto che siano posti meravigliosi in cui catturare magnifiche trote fario selvatiche (anche iridee selvatiche abbiamo trovato). Anche in Val Rosandra c’erano bellissime fario selvatiche. Il senso del video che in molti hanno un po’ travisato non è che non ci sono trote, ma che o si comincia a fare un po’ di salvaguardia (e anche un po’ di catch & release soprattutto dove merita) o ne rimarrà ben poco, in più noi a fondovalle soffriamo una carenza d’ acqua devastante soprattutto nei periodi estivi e il formarsi di alghe sospese, acqua calda e ferma, non sono l’ habitat ideale per delle marmorate, senza contare che come parlano gli articoli che abbiamo portato ad esempio (e presi dai quotidiani) parecchie marmorate sono morte in vasche quando potevamo essere gestite secondo noi meglio 😉 Pronti però a venire a pesca, aspettiamo l’ apertura e contattaci pure o tramite facebook o sul nostro canale youtube

  2. Ciao a tutti. Ho problemi di deambulazione seria e dopo 40 non ho rinnovato più la licenza proprio perché non riesco a camminare come una volta sulle rive dei fiumi. Sto cercando qualcuno che mi possa suggerire un posto anche un laghetto o cava ovviamente non a pagamento dove poter pescare magari anche solo delle scardole solo per puro passatempo. Grazie a tutti . Mandi mandi

Rispondi a FRANCESCO Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.