In questo articolo vi parleremo della nostra avventura di pesca a spinning al luccio nella bellissima cava del Pike Island ad Ivrea. Un’ avventura di pesca che potete vedere completa sul nostro canale youtube o seguendo il link più in basso.

Uno dei pesci d’acqua dolce che più mi affascina è il luccio. Mr. Esox, nelle nostre acque, era il predatore all’ apice della catena alimentare fino a qualche decennio fa e lo si trovava praticamente dappertutto lungo la penisola italiana. In Friuli erano molti gli spot dove poterlo insidiare, anche sotto casa.

Ora la sua presenza è a rischio, stranieri con furgoncini bianchi, acque inquinate, introduzione di nuovi predatori alloctoni, pesca di professione, bracconaggio, tanti “nuovi” problemi che l’ hanno ormai reso una specie in via d’ estinzione.

E’ diventato quindi un lusso poter dire “vado a spinning al luccio in libera” soprattutto in Friuli e così quando l’ amico Luca mi ha invitato a pescare al Pike Island non ho potuto dire di no!

Il video è stato girato ad Ivrea, in una ex cava dedicata alla pesca del bass ed in modo particolare del luccio. Nonostante non ami particolarmente i laghi pago questo mi è piaciuto molto perché ha una gestione illuminata e responsabile.

Alcune info sul Pike Island:

  • si può pescare solo nei week end per permettere agli amici esocidi di avere dei periodi “di riposo”;
  • si pesca a numero chiuso per permettere un’ esperienza di pesca gratificante senza essere accerchiati da competitor (si consiglia la prenotazione con largo anticipo, massimo 4 imbarcazioni al giorno);
  • obbligatorio il rilascio;
  • obbligatorio l’ uso di un guadino capiente con rete gommata o in lattice e un materassino o culla per slamatura;
  • vietato l’ uso del “Boga grip”;
  • si può pescare con una sola canna (spinning o mosca);
  • obbligatorio l’ uso del cavetto di acciaio con un carico di rottura di almeno 30 lb;
  • obbligatorio l’ uso di trecciato di almeno 30lb;
  • obbligatorio l’ uso di ami barbless o con ardiglione schiacciato, si preferisce l’ amo singolo ma l’ ancoretta è tollerata;
  • vietato pescare a strappo, utilizzare pasture o sostanze chimiche di richiamo;
  • obbligatorio slamare il pesce in acqua e maneggiarlo meno possibile;
  • è possibile affittare una barca con motore elettrico (solo su prenotazione);
  • le rive sono accessibili tramite dei comodi pontili che troverete lungo tutto il perimetro.

La nostra uscita è andata più che bene, nessun mostro è uscito ma siamo riusciti a catturare una dozzina di pesci di cui circa una decina portati a guadino. Ma non vi sveleremo altro, guardate il video “Spinning al luccio al Pike Island” per sapere com’è andata.


In questo articolo parleremo invece della nostra esperienza con questo predatore, iniziata molti anni fa quando si pescavano con il vivo o con grossi rotanti (un solo artificiale: martin 28), quando la pesca non era ancora moda e le informazioni su questo pesce erano poche e il più delle volte legate a credenze popolari (quella volta per fortuna i canali social non esistevano!).

Oggi abbiamo molte più informazioni a portata di mano e ci sono un sacco di siti e riviste specializzate sulla pesca che fanno un’ informazione più etica ed in linea con i tempi.

In che periodo e come peschiamo il luccio a spinning:

Quando volete amici, basta rispettare i periodi di frega che vanno più o meno da gennaio ad aprile a seconda degli spot. Il luccio è attivo per tutto l’ anno anche se in primavera e autunno si hanno le uscite più proficue. Il caldo non è amico del luccio, ma non  è impossibile catturare qualche bel pesce anche durante la stagione estiva.

Nel periodo post frega noi li cerchiamo ancora in acque basse,  poi con l’ aumentare della temperatura cerchiamo magari zone con un po’ più di corrente e dove possono avere una maggiore ossigenazione ( e presenza di foraggio). Li peschiamo a top-water o comunque pescando alti, mano a mano che l’ autunno poi cederà il posto all’ inverno scendiamo sempre di più verso il fondo. Le condizioni meteo che secondo noi sono le migliori sono quelle con un forte calo di pressione, in periodo piovosi e freddi (ma non troppo).

Più che altro ricordatevi che il freddo tende a piantare i lucci sul fondo e li rende meno reattivi e meno propensi ad inseguire un’ esca (rischiano infatti di spendere più forze di quelle che otterrebbero dal loro pasto), con temperature più calde sono attivi maggiormente all’ alba e al tramonto e attaccano spavaldi tutto quello che transita davanti la loro zona di caccia.

Il luccio è un testone, ci è capitato spesso di vederli in diretta “sbagliare” gli attacchi al nostro artificiale, in ogni caso non inseguono la preda per attaccarla da dietro ma effettuano uno scatto laterale per attaccare l’ esca di lato.

Molte volte inseguono l’ artificiale fin sotto la barca o a riva sotto i nostri piedi e poi rimangono in zona per attaccare nei lanci successivi spuntando fuori all’ ultimo momento riempiendoci di adrenalina.

Ad ogni modo bisogna cercarli dove si trova il foraggio, in presenza di erbai, canneti, legnaie, prismate, ecc. Lanciare in mezzo ad un corso d’ acqua o ad un lago, a caso, è una perdita di tempo.

E’ un pesce pigro e non insegue l’ esca se non per brevi tratti e solo se reputa che lo sforzo sarà ripagato da un lauto pasto. Attacca nel raggio di pochi metri con un poderoso scatto che avvertiremo come una botta in canna a cui dovrà seguire una decisa ferrata.

Con che attrezzatura peschiamo il luccio a spinning?

Premessa, il luccio è un pesce che riesce a produrre una notevole forza negli scatti (è un predatore dopotutto) ma perde sicuramente buona parte della sua forza nel breve periodo.

E’ importante quindi dotarsi di attrezzatura che permetta un recupero veloce che faccia concludere il combattimento nel più breve tempo possibile (a meno che il luccio non venga pescato a notevole profondità) e ci permetta di rilasciarlo con cura.

In linea di massima noi lo peschiamo così:

  • Canna da spinning. La quantità di attrezzatura messa a disposizione sul mercato è enorme, per tutte le tasche e per tutti i gusti. L’ unico consiglio che sentiamo di darvi è quello di scegliere una canna potente, robusta, che vi permetta di gestire un luccio di un metro rapidamente e portarlo a guadino nel più breve tempo possibile. Nel nostro video abbiamo utilizzano sia la Lamiglass Kenai King che la Shimano Catana 20-60, la prima un palo che permette di trainare senza problemi anche lucci di taglia, la seconda un po’ più morbida ma comunque adatta a spot in cui i lucci siano di taglia piccola/media come al Pike Island.
  • Mulinello, noi usiamo dei 3000/3500 raramente faremo lunghi lanci e avremo bisogno di molto filo in bobina, gli spot che frequentiamo sono canalette, laghetti o piccole lanche;
  • Partendo dal presupposto che il boga e il catch & release non vanno d’ accordo è importante avere un buon retino capiente, possibilmente gommato o in lattice. Prima di rilasciare il luccio noi lo teniamo un po’ dentro il retino per monitorare il suo stato di salute e lasciarlo riposare un attimo in pace. Quando è pronto per andarsene di solito ce lo fa capire e basta abbassare il retino in acqua senza doverlo maneggiare. Valido sia quando si pesca da riva che dalla barca.
  • Cavetto di acciaio. Indispensabile, i denti del luccio non perdonano. Il rischio è quello che tranci il finale e di conseguenza lasciargli l’ artificiale in bocca. Usando ancorette, magari senza ardiglione, si rischia di “cucirgli” la bocca e lasciarlo ad un triste destino.
  • Nylon/trecciato. Noi di solito utilizziamo una treccia che supporti almeno 30/40 libbre in modo da recuperarlo velocemente senza troppi problemi, alla treccia uniamo un finale di almeno un metro in fluorocarbon dello 0,60, diametro generoso ma il motivo è sempre lo stesso. Pescare con treccia diretta, soprattutto in spot con rami sommersi e incagli di vario tipo può causare la rottura della treccia per sfregamento e il problema è sempre quello di lasciare un pesce con un piercing notevole dal quale difficilmente riuscirà a liberarsi.
  • Pinze per slamatura a becco di almeno 20/25cm, nessuno di noi credo abbia voglia di provare a infilare le dita in quel covo di denti aguzzi

Quali esche utilizziamo per il luccio a spinning?

In questo articolo, come nel nostro video, parleremo solo di esche artificiali per nostra personale scelta. E’ infatti provato che la pesca a spinning fatta con cognizione di causa sia meno rischiosa in termini di mortalità di altri tipi di pesca, ma come ci piace ripetere sempre, la differenza la fa sempre il pescatore.

Rotanti e ondulanti. L’ ABC, la storia della pesca a luccio. Un Martin 28  noi lo portiamo sempre con noi

Minnow, swim bait e crank. Simuliamo un pesce in difficoltà e scateneremo le sue fauci, soprattutto se recuperati a velocità moderata e facendogli fare un buon casino sott’ acqua. Utilizziamo esche di dimensioni importanti, 15 cm per il luccio è uno stuzzichino

Esche top-water. Nei mesi più caldi sono esche con un elevato tasso attrattivo, popper e wtd di dimensioni generose ma anche ranette e topi finti

Gomma. Imitazioni di pesci in gomma fatti saltellare sul fondo soprattutto nei mesi freddi possono dare grasse soddisfazioni.

Spinner bait. Esca nata per il bass ma se ne trovano in commercio anche ottimizzati per il luccio. Esca di reazione, quando tutto è stato provato e non ha dato i suoi frutti, lo spinner li fa talmente incazzare che attaccano non solo per fame ma anche per territorialità.

Streamer. Per chi pesca a mosca c’è un mondo intero dedicato all’ autocostruzione.

Dove pescare il luccio a spinning?

Da riva, dalla barca, in fiume, lago, in canalette e piccoli stagni, il luccio può adattarsi a svariati ambienti. Senz’altro i luoghi più gettonati sono prismate, ostacoli, erbai, legnaie, dove passa le sue giornate nascosto in agguato ad attendere il foraggio di passaggio.

Come trattare un luccio catturato? E’ giusto fare l’ opercolare ad un luccio?

Il luccio, nonostante la sua fama da bullo e il suo aspetto da cattivo del quartiere, è un pesce estremamente delicato. Ecco perché una volta allamato, se lo vogliamo rilasciare, è meglio recuperarlo velocemente (a meno che non sia stato catturato ad una discreta profondità). Tra l’ altro se decidiamo di pescare senza ardiglione aggiungeremo un altro motivo per un recupero veloce.

Una volta che arriva nelle nostre grinfie trattiamolo con delicatezza. E’ giusto fare l’ opercolare se la sapete fare con consapevolezza. E’ una manovra che mette in pericolo sia il pesce (se lo volete rilasciare), sia le vostre dita.

Farla male può causare danni a voi o al pesce. La presa opercolare va molto di moda ma non c’è nessuna vergogna a non saperla fare, si può pescare il luccio ugualmente senza saperla eseguire, basta avere un comodo e capiente guadino.

Lo utilizzeremo sia per guadinare il pesce sia per trattenerlo all’ interno in modo da lasciarlo riprendersi con calma fino a quando non inizierà a scalpitare e ci farà capire che sarà pronto per andarsene.

Considerazioni finali sul luccio.

L’ italico Esox Lucius Flaviae è un pesce meraviglioso, una cattura che ci riempie di adrenalina ma rimane un pesce in via d’ estinzione. Una volta, nelle nostre acque, era il predatore all’ apice della catena alimentare, oggi non più.

La scarsità e la bassa qualità attuale delle nostre acque, l’ introduzione di nuovi predatori alloctoni come bass, siluro, perca e lucci stranieri (i verdoni), la pesca mirata per le sue carni, hanno alterato indubbiamente gli equilibri delle nostre acque e il luccio ha subito un impatto molto forte tanto da renderlo specie a rischio.

Il catch & release nella pesca al luccio a spinning (o qualsiasi altra tecnica) diventa quindi una buona soluzione, a patto di farlo in modo consapevole altrimenti tanto vale mangiarselo e dargli una fine degna.

Ecco quindi che abbiamo voluto stilare una lista di best practise come appunti per ricordarci come trattare al meglio le nostre catture quando andiamo a pesca di lucci e quindi ecco qui:

10 cose da sapere per pescare il luccio a spinning:

  • Utilizza attrezzatura sovradimensionata che permetta di recuperare il pesce il più velocemente possibile (a meno che non lo si catturi a profondità elevate);
  • utilizza sempre il cavetto di acciaio, trecciato dalle 30/40 lb in su e finale in fluorocarbon dallo 0,60 in su;
  • usa ami barbless o con ardiglione schiacciato, permetteranno di slamare il pesce più velocemente e danneggiarlo di meno;
  • usa esche artificiali e sovradimensionate, limiteranno la possibilità di ingoio profondo;
  • usa sempre un paio di pinze a becco di dimensioni adeguate;
  • esegui la presa opercolare solo se la sai fare bene, altrimenti un buon guadino diventa la soluzione migliore;
  • fai riposare e riprendere il pesce prima di rilasciarlo, possibilmente dentro un capiente guadino;
  • non rompere le balle ai pesci in frega;
  • non maneggiare il pesce se non è indispensabile, nei mesi caldi evita di tirarlo fuori dall’ acqua;
  • se non rispetti le regole precedenti portalo a casa e mangialo, tanto morirà lo stesso

AVVERTENZE:
Testo e foto: Alex Puntin
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