La pesca dell’orata dalla barca affascina ogni anno centinaia se non migliaia di appassionati. E’ una pesca molto tecnica e varia, viene praticata sfruttando tecniche diverse e in ambienti molto diversi tra loro.

Due parole sull’orata

L’orata è un pesce della famiglia degli sparidi con un aerale molto esteso che comprende tutto il Mediterraneo, il Mar Nero e una fascia dell’ Atlantico che va dal Senegal alla gran Bretagna. In Italia è pescabile lungo tutte le coste adriatiche, ioniche e tirreniche, nonché lungo le coste siciliane e sarde.

E’ un pesce migratorio, durante l’estate e l’autunno cerca bassi fondali ricchi di cibo per poi migrare in mari più profondi nel periodo tardo autunnale dopo aver finito la frega.

Nella puntata andata in onda su Pesca TV della nostra serie di “Storie di pescatori” raccontiamo di come ci approcciamo alla pesca dell’orata dalla barca con la tecnica del bolentino costiero. Useremo bibi nostrani (non francesi!) e corbole principalmente anche se l’orata è praticamente il maiale del mare, si nutre praticamente di qualsiasi cosa, alle volte esercitando perfino attività predatorie.

orata dalla barca

Dove cercare l’orata

La si può cercare all’interno dei porti (dove è consentito), presso scogliere e moli, al largo su fondali che alternano distese sabbiose e praterie di posidonia, presso le foci dei fiumi (è una specie eurialina) e in laguna.

La sua pesca si può praticare tutto l’anno ma il periodo migliore sicuramente è l’estate e l’autunno. Soprattutto in autunno, per chi pesca l’orata dalla barca, non è così improbabile finire a pescare sui montoni ed è qui che bisogna capire quando fermarsi.

orata dalla barca

Ricordiamo che il limite massimo di catture giornaliere per pescatore è di 5kg. Sono pochi? sono tanti? non importa, questo è il regolamento che norma la pesca in questo momento e deve essere rispettato.

E’ abbastanza recente il triste epilogo di una situazione imbarazzante generata da un volto noto della pesca in Italia, ma sono più che convinto che nonostante un pescatore sportivo possa fare comunque danni pescando sui montoni, non riuscirà mai ai livelli del danno ambientale doloso che ogni anno si ripete perpetrato dalle imbarcazioni commerciali.

Tralasciando questa triste pagina del mondo della pesca in Italia, ritorniamo su toni più allegri e mi auguro che la puntata sia di vostro gradimento. Ricordate di lasciarci un like o un commento, a voi non costa nulla e per noi è molto importante.

Non vi sveliamo altro però, tutto quello che volevate sapere si trova dentro il video 😉
Buona visione!

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