come pescare a carpfishing per principiantiun bell' amur (carpa erbivora) articolo e video di pesca sul carpfishing. Copyright Gudoterror 2018

Pescare le carpe con la tecnica del carpfishing classico non è una passeggiata. In questo articolo vi vogliamo mostrare come scegliere l’ attrezzatura migliore per praticare il carpfishing partendo dai fondamentali. Se siete alle prime armi questo video fa per voi.

Siamo con gli amici Sergio ed Enrico nel classico spot da pescatori della domenica, il laghetto sportivo, un’ ex cava dedicata alla pesca alla trota e alle gare di pesca dove c’è comunque una discreta presenza di ciprinidi tra carpe regine e amur. C’era da un po’ nell’ aria questa voglia di toglierci lo sfizio di fare un video dedicato al carpfishing classico e abbiamo così pensato di crearne due, questo primo video (e articolo) dedicato a come scegliere l’ attrezzatura e il secondo video dedicato alla tecnica di pesca vera e propria e a come costruire un hair rig classico per granaglie e boiles.

come pescare a carpfishing per principianti
un bell’ amur (carpa erbivora) articolo e video di pesca sul carpfishing. Copyright Gudoterror 2018
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Ci troviamo ai laghi Fipsas di Romans d’ Isonzo (provincia di Gorizia), un’ ex-cava trasformata in 4 laghi, all’ interno di un’ area chiusa, con accesso riservato ai soci, ben protetta e ben attrezzata dove poter venire a pescare anche con la famiglia e poter sperimentare una notte in tenda con un bambino o gli amici senza aver paura di strane situazioni notturne causate da animali di ogni razza e nazionalità.
In questo spot c’è una discreta presenza di carpe, ma non aspettatevi il classico carpodromo farcito di piccole carpe che mangiano immediatamente qualsiasi cosa cada nell’ acqua. Qui i pesci ci sono, ma in numero adeguato, sono sottoposti ad una pressione di pesca continua anche se non troppo pressante e hanno sviluppato negli anni una malizia e una sorta di riluttanza ad abboccare. Un piccolo gioiellino insomma dove farsi le ossa e dove sviluppare la tecnica con la pratica senza essere troppo facilitati.
Ad aggravare il quadro siamo a fine marzo, l’ acqua è ancora fredda, il pesce è concentrato nelle buche più profonde a centro lago e le parentesi temporali in cui si ciba sono limitate e maggiormente concentrate nei cambi di luce o durante la notte.
Ci siamo quindi organizzati in modo da iniziare a pescare le carpe il tardo pomeriggio in modo da sfruttare tramonto, notte e alba. Armati di tenda, vestiti pesanti, calde coperte e una buona scorta di cibi e bevande la nostra avventura sarà accompagnata da una fastidiosa pioggerellina che ogni tanto verrà a disturbare le nostre manovre.

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La tecnica del carpfishing è decisamente la più indicata per la cattura di grassi ciprinidi. Il panorama sportivo che ruota attorno a questo tipo di pesca conta appassionati di ogni genere ed età ma possiamo tranquillamente classificare due tipologie di pescatori ben definiti: il carpista e il fashion carp-top-angler. C’è infatti l’ errata concezione che per praticare questo tipo di pesca bisogna possedere attrezzatura acquistata con budget hollywoodiani, le uscite di pesca possono essere organizzate esclusivamente noleggiando dei tir con cui trasportare tutto l’ occorrente e naturalmente un’ uscita di pesca non può durare meno di 72 ore con tutto quello che ne comporta in termini di organizzazione. Certamente una logistica estrema porta ad un’ ottimizzazione sia nel numero delle catture che nelle taglie, ma noi siamo solo dei poveri pescatori della domenica e vogliamo anche noi, nel nostro piccolo, pescare le carpe con il nostro budget limitato (anzi zero). Vi spiegheremo quindi le caratteristiche delle attrezzature migliori anche se poi pescheremo con quello che abbiamo, il minimo indispensabile e forse anche meno.

Iniziamo con ordine: Come scegliere l’ attrezzatura giusta da carpfishing?

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Ovviamente nel video non abbiamo i tempi tecnici per raccontarvi tutto quello che c’è da dire, dovremmo fare una puntata per ogni singolo componente di attrezzatura e comunque non basterebbe. Nel video come sempre giochiamo sul discorso del minimal fishing e di come sia possibile catturare una carpa anche con attrezzatura ridotta all’ osso e magari anche meno, ma è evidente che per pescare comodi e in maniera più costruttiva e professionale ci sono molte cose da dire e considerazioni da valutare. In questo articolo cercheremo di dare maggiori informazioni di dettaglio ed ecco quindi quello che secondo noi è importante da sapere per scegliere l’ attrezzatura da carpfishing più adatta alle nostre esigenze (e alle nostre tasche).

Come scegliere la canna da carpfishing?

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Iniziamo a parlare di dimensioni. In commercio troverete canne principalmente da 12 o 13 piedi, rispettivamente 3,6 e 4 metri circa, in due o tre pezzi. Se vogliamo avere più versatilità meglio una canna da 12 piedi, se dovremo invece impegnarci in lunghi lanci meglio una 13 piedi. Per una questione di balistica è anche giusto pensare alla lunghezza della canna in base alla propria altezza. In linea di massima se la nostra altezza è inferiore a 1.70 sono più consigliate canne da 12 piedi, al contrario per chi è più alto sono più consigliate canne da 13 piedi. Esistono ovviamente anche altre misure ma sono state studiate per scopi ben specifici ed è meglio acquistarle se conosciamo la loro reale destinazione d’ uso (pesca dalla barca, carp stalking, piccole acque, grandi laghi, ecc.) Quelle elencate sono il miglior compromesso per coprire un po’ tutte le situazioni senza una verticalizzazione specifica.

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La potenza della canna è misurata in libbre e non corrisponde alla grammatura di lancio. Per semplificarvi un po’ la vita diciamo che una canna da 3 libbre lancia fino ad un massimo di 90/110 grammi, una da 5 libbre può arrivare fino a 250 grammi. E’ importante quindi capire prima di acquistare una canna la destinazione d’ uso. Se infatti pensiamo di pescare con piombature importanti e magari con l’ aggiunta di sacchetti o salsicciotti in pva dobbiamo scegliere una canna che abbia la potenza giusta. Ovviamente come per ogni tipo di pesca canne più potenti significa più rigidità mentre canne più leggere possono essere più “morbide”. L’ azione della canna diversificherà molto la vostra esperienza di pesca. Canne più rigide permetteranno combattimenti più serrati ma perderemo sensibilità, canne più morbide o progressive renderanno il nostro combattimento più appagante ma soprattutto possono perdonare qualche distrazione per i principianti.
In conclusione, se siete esordienti totali e non sapete cosa acquistare e le vostre prime esperienze le farete in lago o acque lente (come tutti!!!), il miglior compromesso per farsi le ossa è una canna 12 piedi da 3 o 4 libbre ad azione progressiva.

Come scegliere il mulinello da carpfishing?

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Come dimensioni è sempre meglio abbondare, tranquillamente tra l’ 8000 e il 16000. Il mulinello per antonomasia e simbolo del carpfishing è quello dotato di biterunner ovvero una seconda frizione aggiuntiva che viene tarata in modo indipendente e diverso da quella principale. In fase di attesa lasceremo attiva la frizione secondaria quella legata al biterunner in modo che, quando la carpa si autoallamerà e partirà all’ impazzata, il filo scorrerà libero senza impedimenti dandoci tutto il tempo di raggiungere la canna e iniziare il combattimento. Basta fare un primo giro di mulinello che il biterunner scatterà ed entrerà in funzione la frizione primaria per permetterci di combattere con comodità il pesce. Il Biterunner è un’ invenzione nata per il carpfishing e agevola notevolmente questo tipo di pesca ma attenzione: lasciare la frizione secondaria aperta non è sempre consigliato. Lo spiegheremo meglio nella nostra seconda puntata dedicata alla tecnica, ma possiamo intanto anticiparvi che dipenderà principalmente dal numero di ostacoli sott’ acqua o dalla distanza alla quale pescate. Ciò nonostante dobbiamo ricordarci che se attendiamo l’ abboccata con frizione chiusa dobbiamo essere immediatamente pronti a prendere la canna in mano per non rischiare che se ne vada via col pesce o che nel migliore dei casi il pesce strappi solo il terminale.

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I vantaggi quindi nello scegliere un mulinello con baitrunner sono senza ombra di dubbio la comodità e la velocità nel controllo della ferrata. Non dovremo infatti perdere tempo prezioso una volta allamato il pesce a chiudere la frizione manualmente, se usiamo infatti un mulinello senza baitrunner per pescare a carpfishing dovremo essere pronti e molto attenti nell’ afferrare la canna e bloccare la frizione con la mano mentre chiudiamo la manopola fancendo attenzione a non chiudere tutto di colpo per evitare fastidiose slamate.
Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha fatto ulteriori passi in avanti, prendendo come spunto per i mulinelli da carpfishing alcune caratteristiche dei mulinelli da surf casting. Bobine più ampie e capienti per pescare a distanze maggiori e l’ aggiunta di una regolazione micrometrica che permette tramite una comoda rotellina di regolare il numero di giri della manopola principale per passare da frizione aperta a chiusa.

 

Come scegliere pod e segnalatori?

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Partiamo da un concetto fondamentale. Se da un lato il pod, indipendentemente dal modello e dalla sua architettura (dal semplice picchetto ad un rod pod professionale) è indispensabile, il segnalatore potrebbe non esserlo. Per una sessione veloce (magari di carp stalking) con la possibilità di rimanere vicino alla canna senza distrazioni, il semplice rumore della frizione che parte ci basterà e avanzerà. Detta questa doverosa premessa è indubbio che dotarsi di un paio di segnalatori, anche se economici per iniziare, aumenterà notevolmente le vostre possibilità di cattura. In particolar modo se intendete pescare di notte, per periodi lunghi o con le canne a distanza. Inoltre è possibile e non troppo improbabile che le carpe una volta agganciate rimangano ferme per tentare di espellere l’ amo o addirittura partire verso la nostra postazione e così facendo invece di tendere il filo lo allenteranno. Ecco perchè è importante dotarsi di segnalatori moderni, sensibili che ci permetteranno di avvisare anche le tocche più delicate. E’ anche vero però che un vero pescatore della domenica come noi ha un budget molto limitato per cui nulla vi vieta di partire con segnalatori economici (o comperati di seconda mano) e poi passare nel tempo a soluzioni più professionali.

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Le caratteristiche da considerare sono sicuramente la possibilità di variare volume e tono, la presenza di un led colorato, la resistenza all’ acqua e la regolazione della sensibilità.
Vi consigliamo una volta tanto una bella lettura “Richard Walker: Biography of an Angling Legend”, l’ ingegnere/pescatore che ideò e costruì il primo segnalatore acustico (Heron).
Per quanto riguarda invece un rod pod la scelta sta tutta nel vostro gusto e nel vostro budget, potete partire da dei semplici picchetti (che io uso normalmente) fino a stazioni spaziali e missilistiche studiate da ingegneri della Nasa dedicati al carp-fashion. Non dimenticate una cosa però, avere un rod pod fantascientifico dotato di tutti i comfort va bene quando la postazione che dovete raggiungere sarà vicina al parcheggio della vostra macchina e la riva sarà sgombera (in laghi privati, cave o in spot lungo le rive accessibili di un fiume). Se pensate di lanciarvi a prendere le carpe in fiume in spot “selvaggi” e distanti dalla vostra macchina ricordatevi sempre di considerare peso e ingombro da dover portare con voi. Noi abbiamo acquistato dei picchetti multipli composti da due soli pezzi, leggeri, in alluminio che possiamo utilizzare dappertutto, comodi e leggeri da trasportare ed adatti a qualsiasi situazione dovremo affrontare in libera.

Come scegliere il guadino da carpfishing?

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Questo capitolo è relativamente semplice. Anche qui dovete prima di tutto confrontarvi con il vostro portafoglio. Partiamo dal manico, ne troverete di due tipi, monopezzo o telescopico. Di norma il monopezzo è più resistente ma sarà anche più scomodo da trasportare e sarà difficile usarlo in ambienti naturali con rive alte, quello telescopico è più pratico e comodo da trasportare ma sarà meno resistente. In ogni caso ricordatevi la regola principale: Non si solleva mai una carpa con il guadino, romperete sicuramente il manico o il braccio della testa.

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La rete deve essere profonda e capiente, meglio triangolare (per la nostra esperienza) con un’ apertura che abbia circa un metro di misura. Meglio di tutto se a maglia fine e in tessuto rivestito di materiale siliconico o addirittura di silicone (per i più ricchi) in modo da danneggiare il meno possibile il nostro avversario.
Può risultare molto comodo che la testa del guadino sia di tipo take down, innestata con una boccola di metallo sul manico con pulsante a scatto per uno sgancio rapido. Una volta che la carpa è entrata nel guadino basterà premere il pulsante per separare la rete dal manico per permetterci di “salpare” il pesce con più comodità per poi adagiarlo sul materassino.

 

 

Come scegliere il materassino da carpfishing?

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Cominciamo con una considerazione fondamentale e necessaria: non si pratica il carpfishing senza materassino! Ha il compito di proteggere la carpa dal momento in cui la togliamo dal suo ambiente naturale fino a quando la rilasceremo di nuovo, preservandola da urti, infezioni e dalla privazione del muco che la ricopre contro superfici secche e ruvide come terra, pietre e sterpaglia secca.

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Le caratteristiche da valutare sono: imbottitura, dimensioni, materiale, portabilità e ingombro. Ce ne sono tanti, per ogni necessità e dimensione. Cercate sempre di ragione in base al tipo di pesca che vorrete praticare. Finchè pescherete in laghi e cave con la macchina parcheggiata a pochi metri potrete avere anche una piscina gonfiabile con idromassaggio ma se dovrete pescare in libera, in sessioni di carp stalking, in spot impervi e distanti, meglio sceglierne uno di facile trasporto che si possa arrotolare (può essere utile anche per farvi un riposino in attesa dell’ abbocata).
Insomma anche qui fate i conti con il vostro budget, partendo da un vecchio materassino da mare che non usate più o un pezzo di gommapiuma con un buon spessore, fino ad arrivare a cradle montati su telaio che tengono il pesce sospeso riempiti magari d’ acqua e con sling (sacca di pesatura) integrata per una pesatura rapida e in sicurezza.
Ultima cosa, pescate sempre con la testa sulle spalle. Lasciare un materassino tutto il giorno sotto il sole in agosto e poi appoggiarci dentro la carpa equivale a cucinare il pesce. E’ inutile usare un materassino per preservare il pesce e poi ucciderlo ugualmente perchè ci siamo dimenticati di bagnarlo o di tenerlo all’ ombra.

I Monkey climber e gli Swinger sono indispensabili?

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Analisi di contesto propedeutica: le carpe quando si allamano partono come dei treni. Il segnalatore acustico “sente” il movimento e ci avvisa. Sfortuna vuole che una carpa può partire con una direzione casuale che copre 360 gradi. Per cui se la carpa, invece di partire verso il lato opposto a noi, decide di venirci incontro è possibile che un segnalatore economico o tarato con poca sensibilità (causa vento, corrente e altri motivi) non ci avverta. Ecco quindi che le “scimmie” non sono indispensabili ma sono consigliate soprattutto quando dopo aver lanciato le vostre esche volete dedicarvi ad altre attività come cuocere le vostre salsicce sulla griglia o farvi una bella dormita. I Monkey climber (più retrò ed economici) o i più moderni Swinger non fanno altro che, con il loro peso, far scorrere ugualmente il filo a cui viene a mancare la tensione e di conseguenza far scattare l’ avvisatore. Ce ne sono di vario tipo, come sempre. Alle vostre tasche decidere quali acquistare.

Considerazioni finali sull’ attrezzatura da carpfishing.

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Questo tipo di tecnica è senza ombra di dubbio una delle più dispendiose in acque interne. I ragionamenti da fare sono molti per chi vuole iniziare a intraprendere questo tipo di pesca. Il primo aspetto da valutare è il budget senza ombra di dubbio. Non tutti possono permettersi di spendere qualche migliaio di euro per avere tutto il necessario che servirebbe per ottimizzare un’ uscita a carpfishing. Il secondo aspetto è la qualità e longevità di quello che acquistate. Qualcuno sceglie di acquistare il minimo indispensabile e con costi contenuti per capire se è il tipo di pesca che fa per lui o semplicemente perchè vuole dedicarsi saltuariamente senza troppo impegno. E’ un’ opinione che condividiamo e che consigliamo a chi vuole solo divertirsi ogni tanto.

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Altri invece ritengono che acquistare solo materiale di qualità, di marchi famosi e top brand, è la strada migliore in quanto, se ti renderai conto che questa pesca non fa per te o vorrai passare ad attrezzatura migliore, riuscirai a rivenderla senza troppi problemi al contrario di marchi consumer. Anche questa è un’ opinione condivisibile.
Che cosa pensiamo noi? Noi pensiamo che il numero di neuroni che una persona ha a disposizione e il numero di sinapsi attive determineranno il tipo di pescatore che sarete perchè ognuno deve ragionare in base alle proprie tasche e alle proprie aspettative ed in ogni caso, per fare un parallelo con il mondo della musica (che io amo), per anni ho suonato con chitarre di seconda mano e low/mid-cost finchè dopo anni sono riuscito a comperarmi le mie meravigliose Ibanez prestige e Fender stratocaster (made in usa) ma questo non mi ha impedito per oltre un decennio di suonare in palchi appaganti in Italia e all’ estero. E’ sempre il pescatore che fa la differenza e se siete dediti al cappotto, scaricare la colpa sull’ attrezzatura può essere un facile trucchetto da mentalisti della domenica. Tecnica e capacità non si acquisiscono dall’ attrezzatura che diventa solo un mezzo per raggiungere un obiettivo in modo migliore, più professionale, più comodo e più appagante, ma come ci piace ripetere sempre “se te ga manego te ciape anche con el manego de scova”! (tradotto dal dialetto bisiaco più o meno letteralmente: “se hai le capacità tecniche riuscirai a catturare un pesce anche con il manico di una scopa” 🙂

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Non diventerete bravi carpisti perchè avrete comperato il kit top completo della Nash al posto di quello di marchi da centro commerciale, l’ esperienza si acquisisce sul campo ed è anche partendo dall’ attrezzatura base e semplice che man mano si capisce perchè passare a strumentazione migliore e più performante. Ricordatevi che è quando cambiate il modo di osservare le cose che le cose cambiano mentre le osservate!

Non perdetevi il prossimo video e articolo dedicato all’ azione di pesca che vi racconterà di alcune uscite in fiume.

 

 

 

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Testo e foto: Alex Puntin
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